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Bassano del Grappa (Vicenza). Massimiliano Fuksas, Nardini Exhibition Center
Lo spazio eventi e ricerche delle distillerie Nardini, inaugurato nel 2004, è opera di Massimiliano Fuksas. La leggerezza della costruzione deriva dalla presenza di due bolle di vetro trasparente che sembrano fluttuare nello spazio, e di una terza sommersa. (Foto: Francesco Mansutti)
Bassano del Grappa (Vicenza). Massimiliano Fuksas, Nardini Exhibition Center
Le due bolle ellissoidali trasparenti fuori terra ospitano i laboratori del centro di ricerca, quella sommersa, invece, contiene l’auditorium, destinato ai clienti e ai visitatori delle distillerie. Il progetto si basa sull’idea di coniugare tradizione e innovazione. (Foto: Francesco Mansutti)
Il Duomo di Caorle, dedicato a Santo Stefano, risalente alla prima metà dell'XI secolo mostra tutti i tratti dell'architettura romanica. E' affiancato dal singolare campanile di struttura cilindrica, unico per struttura architettonica ed età storica. (Foto: BAMSphoto Rodella)
La Basilica di Santa Maria e Donato nell'isola di Murano costituisce uno dei massimi esempi di romanico lagunare. L'abside si caratterizza, all'esterno, per un doppio ordine sovrapposto, scandito dall'intenso contrasto cromatico tra il rosso del mattone e il bianco del marmo. (Foto: Cameraphoto Arte)
I Santi Vittore e Corona sono da sempre considerati i protettori della città di Feltre. Il santuario a loro dedicato è un vero e proprio gioiello dell'arte romanica, realizzato interamente accostando conci di pietra. (Foto: Filippo Romano)
La chiesa di Nostra Signora del Cadore, progettata da Edoardo Gellner, unito al genio di Carlo Scarpa si basa su un deciso sviluppo verticale dell'edificio, sottolineato dalla vertiginosa guglia, sottile ed altissima. La struttura è retta da un fitto reticolo di corde d'acciaio. (Foto: Archivio Storico ENI)
Il villaggio nacque per volontà di Enrico Mattei, presidente dell'ENI, destinato ai suoi 6000 dipendenti. La sfida venne colta dall'architetto Edoardo Gellner, che se ne occupò, a metà degli anni Cinquanta. Oltre alle villette, venne realizzata la chiesa, l'hotel, una colonia per ragazzi e un piccolo campeggio. (Foto: Archivio Storico ENI)
La Basilica di Sant'Antonio rappresenta il primo edificio voltato presente in terraferma, la cui costruzione, iniziata nel 1232, terminò nel 1310. Si caratterizza per la presenza di diversi stili: la facciata a capanna romanica, i contrafforti e gli archi rampanti in stile gotico e i due campanili gemelli che richiamano quasi dei minareti.
Antonio Pedrocchi si rivolse al noto architetto veneziano Giuseppe Jappelli per la trasformazione della piccola bottega di caffè lasciatagli in eredità dal padre. L'edificio risponde perfettamente ai canoni neoclassici, rispecchiando il clima romantico dell'epoca. (Foto: Regione del Veneto)
Padova. Daniel Libeskind, Memoria e Luce
Concepita come un grande libro aperto, in vetro ed acciaio, la costruzione ingloba i resti di una trave, lunga 6 metri, del World Trade Center, esposta al Padiglione americano della Biennale di Venezia nel 2002 e, in seguito, donata dalla città di New York alla Regione Veneto. (Foto: Regione del Veneto)
Imponente struttura luminosa, realizzata in vetro ed acciaio, venne progettata dall'architetto Daniel Libeskind per ricordare le vittime dell'attentato alle Torri Gemelle del 2001. (Foto: Regione del Veneto)
Il tempio canoviano fu progettato da Antonio Canova, che pose la prima pietra nel 1819. Esso sorge su un'altura poco lontano dalla Gipsoteca. La grandiosa costruzione neoclassica ripropone idealmente la successione delle tre epoche della storia: quella greca, quella romana e quella cristiana. (Foto: Regione del Veneto)
Il Monastero degli Olivetani, che oggi ospita il Museo dei Grandi Fiumi, risale al 1200 circa, mentre il chiostro è di epoca rinascimentale. Molto elegante è l'accostamento tra le esili colonne e le volte a crociera, esempio unico in Polesine.
La pieve di San Giorgio - detto Ingannapoltron - si trova nel comune di Sant'Ambrogio (Verona) e rappresenta uno dei maggiori esempi di architettura romanica della provincia di Verona. (Foto: BAMSphoto Rodella)
Maser (Treviso)
Di paternità palladiana è anche il tempietto, collocato di fronte alla villa, a cui era attribuita la duplice funzione di cappella e di chiesa parrocchiale. Si dice che Palladio morì proprio mentre era impegnato nella costruzione di questo edificio, di evidente ispirazione classica. (Foto: Regione del Veneto)
Treviso. Mario Botta, Fondazione Cassamarca, area ex Appiani
Il nuovo quartiere di Treviso, appena fuori dalla cerchia muraria, è stato concepito dall'architetto Mario Botta, ispirandosi ai borghi medievali italiani. Il progetto si basa, infatti, sulla presenza di edifici a torre in cui predomina l'uso del mattone, destinati ad ospitare diverse funzioni. (Foto: Silvia Scattolin)
Catena di Villorba (Treviso). Tadao Ando, Fabrica
Una serie di astratte colonne circolari si riflette nello specchio d'acqua progettato dall'architetto, richiamando, in questo modo, la tradizione delle ville venete. Tradizione e innovazione sono infatti le grandi protagoniste, che convivono cercando di trarre inspirazione l'una dall'altra. (Foto: Francesco Mansutti)
Catena di Villorba (Treviso). Tadao Ando, Fabrica
Il centro di comunicazione "Fabrica", realizzato dall'architetto Tadao Ando per il celebre gruppo Benetton a Catena di Villorba (Treviso), si basa sull'accostamento tra la nuova costruzione e la villa seicentesca preesistente. (Foto: Francesco Mansutti)
Treviso. Paolo Portoghesi, Quartiere Latino
L'intervento di Paolo Portoghesi, nel cuore di Treviso, si è basato sul restauro dell'ex Ospedale di Santa Maria dei Battuti, che è stato convertito ad uso residenziale. Del complesso fanno parte anche le due sedi universitarie, collocate ai lati opposti del fiume Sile, ma collegate da un ponte in legno d'acero. (Foto: Stefano Aiti)
La Chiesa di San Francesco, la cui prima costruzione si può collocare tra 1250 e 1280, riflette lo stile austero delle altre chiese romanico-gotiche della città. Elementi romanici si mescolano ad elementi gotici, collocando l'edificio in un momento di transizione tra i due periodi.
La costruzione della Chiesa di San Nicolò venne avviata dai domenicani nel 1231. L'edificio può ricondursi ad un momento di passaggio dal romanico al gotico: se l'effetto verticalizzante, tipico del gotico, è evidente soprattutto nella parte absidale, le massicce murature perimetrali rievocano, invece, lo stile romanico.
"Forma espressa che diventa poesia": così Carlo Scarpa definì il suo lavoro nel cimitero di San Vito di Altivole (Treviso), commissionatogli dalla moglie di Giuseppe Brion nel 1970. Il progetto di Scarpa prevede sia un percorso fisico nel complesso monumentale, sia un suggestivo percorso interiore, per raggiungere il luogo delle sepolture vere e proprie dei coniugi Brion. (Foto: Mark Edward Smith)
Della chiesa francescana del XIII secolo poco resta, dal momento che la basilica dei Frari racchiude più di cinquecento anni di storia. La facciata è caratterizzata da un portale archiacuto che dà accesso all'interno a tre navate. (Foto: Cameraphoto Arte)
Capolavoro dell'architettura civile barocca, Ca' Pesaro, affacciata sul Canal Grande, oggi è la sede della Galleria Internazionale d'Arte Moderna e del Museo d'Arte Orientale. La costruzione venne iniziata nella prima metà del XVII secolo secondo il progetto di Baldassare Longhena, ma i lavori vennero portati a termine da Antonio Gaspari entro il 1710. (Foto: Silvia Scattolin)
In origine nota come Ca' Bon, dal nome della famiglia che ne commissionò la costruzione, Ca' Rezzonico, oggi sede del Museo del Settecento Veneziano, fu progettata dall'architetto Longhena. La famiglia Rezzonico, originaria della Lombardia, acquistò il palazzo nel 1751. (Foto: Silvia Scattolin)
La Ca' d'Oro rappresenta uno dei più prestigiosi edifici civili di epoca tardo gotica, sorta per volontà del ricco mercante veneziano Marino Contarini. La facciata è basata sulla suddivisione in due parti: ai chiaroscuri delle arcate dei loggiati sovrapposti si contrappone la superficie riccamente decorata di destra. (Foto: Cameraphoto Arte)
Anche nella corte interna, dove domina la vera da pozzo in marmo Rosso di Verona, di epoca rinascimentale, si riconoscono i caratteri tipicamente gotici: la scala pensile esterna poggia, infatti, su archi ogivali. (Foto: Cameraphoto Arte)
Dalla loggia del piano nobile della Ca' d'Oro è possibile godere di una splendida vista sul Canal Grande. Il loggiato si ispira chiaramente a quello di Palazzo Ducale, dal quale riprende il gioco di aperture, realizzate quasi come si trattasse di un merletto. (Foto: Cameraphoto Arte)
Nel progetto per l'ingresso dell'Università IUAV Carlo Scarpa intervenne in un'area dalla forma irregolare, stretta tra la parete della chiesa di San Nicolò dei Tolentini, un lato del convento e un edificio minore. La porta antica, rinvenuta durante i lavori di ristrutturazione, venne riutilizzata come reperto archeologico. (Foto: Gianantonio Battistella)
Da sempre considerata il capolavoro dell'architettura barocca, la Basilica, costruita come ex voto nel 1630, domina l'area di Punta della Dogana. L'architetto che se ne occupò fu Baldassare Longhena, che però morì prima che la costruzione fosse terminata. (Foto: Silvia Scattolin)
La loggetta, concepita nelle forme di arco trionfale, fu realizzata secondo il progetto di Sansovino tra 1537 e 1539. In seguito al crollo del campanile, la costruzione fu distrutta nel 1902 e ricostruita nel 1912. (Foto: Silvia Scattolin)
Il progetto di Carlo Scarpa per il Negozio Olivetti, collocato in Piazza San Marco, risale al 1957-1958. L'articolazione dello spazio, sapientemente studiata dall'architetto si basa sulla presenza della scala centrale, che risulta quasi sospesa nel vuoto. (Foto: Gianantonio Battistella)
Venezia. Santiago Calatrava, Ponte della Costituzione
l Ponte della Costituzione, meglio conosciuto come "quarto ponte sul Canal Grande", progettato dell'architetto spagnolo Santiago Calatrava è stato aperto al pubblico nel settembre del 2008. La struttura è in acciaio, mentre la superficie calpestabile è in vetro, trachite e pietra d'Istria. (Foto: Davide Longhi)
Il progetto di restauro di Carlo Scarpa, realizzato negli anni Cinquanta del Novecento, si basa sull'elaborazione di quattro temi fondamentali: il nuovo ponte di accesso, l'ingresso, il "portego" e il giardino, uniti da un percorso studiato dall'architetto. (Foto: Gianantonio Battistella)
Sansovino si occupò dell'ampliamento della chiesa di San Francesco della Vigna a partire dal 1534, nell'ambito del rinnovamento di Venezia promosso dal doge Andrea Gritti. Le proporzioni dell'interno dell'edificio si basano sulle indicazioni del frate Francesco Zorzi. (Foto: Silvia Scattolin)
La chiesa, nota comunemente come chiesa degli Scalzi, si ispira fortemente al barocco romano. Il progetto di Longhena, innovativo per l'utilizzo della navata unica con cappelle laterali, di cui le due mediane sono poste a sostituire il transetto, risale al 1654. (Foto: Studio ORCH, Orsenigo_Chemollo)
Il progetto palladiano per la facciata di questa chiesa è testimoniato in un disegno della collezione RIBA: la realizzazione, infatti - ben diversa da quanto l'architetto aveva previsto - iniziò solo nel 1597, dopo la morte di Palladio. (Foto: Silvia Scattolin)
Venezia. David Chipperfield, Ampliamento del Cimitero di San Michele in Isola
I colori dominanti dell'intervento di David Chipperfield sono il bianco e il grigio. Gli spazi risultano, infatti, confinati entro una superficie di pietra basaltina siciliana: l'obiettivo dell'architetto è quello di ridefinire il paesaggio di San Michele in Isola, recuperando la spazialità dei luoghi tipici della città lagunare. (Foto: Stefano Aiti)
Longhena venne chiamato a progettare la Scuola dei Carmini, collocata accanto alla chiesa appartenuta ai monaci carmelitani, dove la Confraternita era solita riunirsi. La facciata, in stile barocco, è realizzata interamente in pietra d'Istria. (Foto: Studio ORCH, Orsenigo_Chemollo)
La Basilica dei Santi Giovanni e Paolo rappresenta il maggior esempio di architettura gotica veneziana. Considerata il pantheon della città, per la grande quantità di monumenti funebri in essa contenuti, essa presenta un'abside maggiore articolato su più piani, sul modello di alcuni edifici romanici della città. (Foto: Cameraphoto Arte)
Il teatro, progettato dall'architetto Gianantonio Selva alla fine dell'Ottocento, vincitore del concorso bandito nel 1789, esprime al meglio il nuovo gusto neoclassico, nato come reazione al barocco e al rococò. Purtroppo l'edificio venne distrutto da un incendio prima nel 1836, poi nel 1996, a seguito del quale verrà ricostruito secondo il progetto di Aldo Rossi, secondo la logica del "com'era e dov'era". (Foto: Silvia Scattolin)
L'interno della basilica di San Zeno si caratterizza per la suddivisione in tre navate su pilastri e colonne con capitelli reimpiegati da edifici romani. Il soffitto, a carena di nave, risale invece al 1386. (Foto: Cameraphoto Arte)
L'allestimento del museo veronese, restaurato da Carlo Scarpa dal 1957 al 1975, costituisce una delle maggiori lezioni del maestro relative al sistema compositivo, ottenuta accostando elementi nuovi con altri preesistenti. (Foto: Vaclav Sedy)
Capolavoro incompiuto di Michele Sanmicheli, la facciata di Palazzo Bevilacqua si caratterizza al piano terra per la superficie bugnata, mentre al piano superiore vede l'impiego di semicolonne con scanalature a spirale e verticale, creando un interessante gioco di luci ed ombre. (Foto: Domenico Zugliani)
La famiglia Canossa si rivolse all'architetto Sanmicheli per la costruzione del suo palazzo privato, che venne in seguito affrescato dai migliori pittori veneti del Cinquecento. L'intervento è contemporaneo a quello in Palazzo Bevilacqua: numerosi, infatti, sono i caratteri comuni ai due edifici. (Foto: Marco Marchese)
La costruzione, che oggi ospita il Museo Civico di Storia Naturale, si caratterizza per una facciata piuttosto semplice, strutturata su due livelli: al piano terra domina il rivestimento bugnato; al piano superiore, invece, spiccano gli elementi dell'ordine dorico. (Foto: Tiziana Arici)
La maestosa chiesa, la cui costruzione venne finanziata dagli Scaligeri nel 1290, è il più rilevante edificio veronese di età gotica. Nella facciata, purtroppo incompiuta, domina lo splendido portale archiacuto a marmi policromi. (Foto: Cameraphoto Arte)
Si tratta del più conosciuto monumento di Vicenza. Sorto su un nucleo duecentesco, e più volte rimaneggiato, l'edificio deve l'aspetto attuale a Andrea Palladio che, nella seconda metà del Cinquecento, vide approvato il proprio progetto per la realizzazione del doppio loggiato che impreziosisce tre facciate della basilica. Fu questo l'evento che consacrò definitivamente la fama di Palladio a grande architetto. (Foto: Carlo Caineri)
Vicenza. Silvia Dainese, Centro Logistico VI-OVEST
Il centro di distribuzione logistica di Dainese è uno dei più grandi magazzini automatizzati d'Europa, ampiamente visibile dall'autostrada. E' stato concepito per essere abitato solo da robot per lo stoccaggio delle merci. (Foto: Regione del Veneto)
Vicenza. Silvia Dainese, Centro Logistico VI-OVEST
La costruzione dell'architetto Silvia Dainese si distingue per la forza con la quale si presenta: un cubo, rivestito di zinco titanio nero che richiama nei colori, nelle forme e nella funzione i dettagli del prodotto, le tute da motociclista. (Foto: Regione del Veneto)
Vicenza. Villa Almerico Capra detta La Rotonda
Concepita come residenza signorile suburbana, la villa, armoniosa sintesi dei due solidi geometrici più perfetti, il cubo e la sfera, si rapporta in misura ideale all'ambiente circostante, grazie alle quattro facciate identiche, riproponendo su ogni lato il modello del tempio classico, assai caro a Palladio. (Foto: Regione del Veneto)
La loggia è, insieme alla Basilica, l'edificio che meglio caratterizza lo spazio pubblico della città. Costruita nel 1571-1572 per celebrare la vittoria dei veneziani nella Battaglia di Lepanto, mostra nel fronte laterale lo schema dell'arco trionfale. (Foto: Silvia Scattolin)
La chiesa di San Lorenzo fu edificata a partire dal 1280, e la costruzione si concluse agli inizi del Trecento. La pianta a croce latina si basa su una suddivisione a tre navate, con volte a crociera. La facciata presenta nella metà superiore il tipico profilo a capanna, mentre in quella inferiore sette alte arcate ogivali. (Foto: Cameraphoto Arte)
L'architettura scelta da Quirino De Giorgio per il Borgo Rurale di Vigonza è coerente con quella di Candiana: edifici geometrici e mattone lasciato a vista. L'elemento centrale dell'insediamento è il teatro, che ospita quasi seicento posti. (Foto: Matteo Cecchinato)
Maser (Treviso)
Splendido esemplare di villa veneta, collocata a Maser in provincia di Treviso è Villa Barbaro, progettata da Andrea Palladio, probabilmente dopo il 1554. La costruzione si basa su uno schema orizzontale: il corpo centrale è affiancato, infatti, dalle due barchesse. (Foto: Regione del Veneto)
Fanzolo di Vedelago (Treviso)
Anche Villa Emo si basa su un impianto molto semplice e razionale, costituito da corpo dominicale e ali laterali più basse. Le barchesse, che terminano con due torri colombare alle estremità, prospettano verso il giardino con portici ad archi retti da pilastri, che seguono la linearità dell'intero fronte principale. (Foto: Regione del Veneto)
Donegal di Cessalto (Treviso)
L'edificio, sicuramente completato entro il 1566 risulta organizzato attorno ad una corte rettangolare. Il fronte principale si presenta senza ordini, quello secondario, invece, è caratterizzato dalla loggia al centro su tre arcate. (Foto: Regione del Veneto)
Paolo Veronese (Paolo Caliari), Portrait of the Architect Scamozzi, c. 1580. Denver Art Museum; Charles Bayly, Jr. Collection. Denver.
Per gentile concessione del Denver Art Museum. (Sito Internet: http://www.denverartmuseum.org/) http://www.denverartmuseum.org/